Vincenzo Brenna: l'architetto viaggiatore

Dr. Dimitri Ozerkov

Il romano Vincenzo Brenna (1741–1820) è un architetto di difficile studio. L'elenco delle sue opere è messo in discussione e rivisto, la paternità è contestata in tutto o in parte, il suo archivio e la sua tomba sembrano andati perduti, il corpus dei suoi edifici e dei suoi disegni è disperso. La sua biografia è piena dei suoi rapidi movimenti, causati dal suo successivo cambio di alti mecenati in Italia, Polonia, Russia e Sassonia. Costruì solo in Russia e in soli 15 anni, e il suo messaggio creativo fu soppresso nella storia dai due stili architettonici imperiali dominanti, quello di Caterina e quello di Alessandro, relativamente parlando, le "epoche" di Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi. Entrambi si riferivano a Brenna come loro insegnante. A Roma era noto soprattutto come disegnatore che lavorò allo schizzo delle volte della Domus Aurea. In Polonia era decoratore di palazzi di campagna. In Sassonia si dichiarò paesaggista. Quanto era originale Brenna nei suoi edifici? Cosa nella loro com-posizione gli appartiene e cosa no? Cosa ha portato all'architettura? Che tipo di persona era? Cosa aveva nella sua biblioteca e nelle sue collezioni? In che modo lo spostamento in Europa ha influenza-to l'evoluzione della sua attività creativa?

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