I Guardiani del Paradiso. Spazio sociale e conservazione del patrimonio culturale nell’età della globalizzazione: il caso della Costiera Amalfitana

Costanza Paolillo, Ph.D.

Negli ultimi due decenni l’Italia si è ritrovata al centro di flussi globali legati alle migrazioni e al turismo di massa. Oggetti e luoghi del patrimonio culturale, che nel processo di costruzione dell’unità nazionale furono tutelati per il loro valore identitario, vengono sempre più spesso gestiti per soddisfare le necessità dei turisti piuttosto che dei residenti, con significative ripercussioni sulla destinazione dello spazio pubblico.
Con una prospettiva innovativa che interseca storia dell’arte e sociologia, questo progetto propone un’analisi delle politiche di gestione del patrimonio paesaggistico e dei conflitti di natura identita-ria che da esse scaturiscono nell’interazione tra agenzie globali come UNESCO e ICOM, enti regionali e comunità locali. Misurando le esigenze e le aspettative delle persone che vivono in un territorio considerato di interesse universale, si cercherà di rispondere a due domande fondamentali: per chi viene conservato il patrimonio? In che modo il turismo di massa sta trasformando lo spazio sociale al sud Italia oggi?
Per approfondire le dinamiche tra conservazione del paesaggio, consumo culturale turistico e negoziazione del senso di appartenenza ad un luogo da parte di chi ci abita, in questo progetto si prende in analisi il caso dell’Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello. Realizzato nel 2008 nell’area protetta dall’UNESCO della Costiera Amalfitana, l’edificio è stato pensato per promuovere un flus-so turistico sofisticato che durasse tutto l’anno, ma è stato sin da subito fortemente contestato sia da intellettuali che da residenti. Le reazioni hanno mostrato come le preoccupazioni della popolazione residente andassero ben al di là di questioni estetiche. La discontinuità nel paesaggio rap-presentata dall’Auditorium incarnava soprattutto la dissoluzione del tessuto sociale della zona, dove le pratiche costruttive tradizionali come la realizzazione di muri a secco per secoli hanno dato forma allo spazio ma anche alle interazioni sociali.
 

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