Voci al lavoro: identità femminile e metamorfosi del capitalismo nel cinema contemporaneo
Workshop
- Evento pubblico senza registrazione
- Data: 30.06.2025
- Relatore: Ciclo "Voci al lavoro: identità femminile e metamorfosi del capitalismo nel cinema contemporaneo"
- Luogo: Villino Stroganoff, Via Gregoriana 22 e Palazzo Zuccari, Via Gregoriana 28
- Contatto: rossi@biblhertz.it

Quali peculiarità e quali trasformazioni del mondo del lavoro emergono dalle traiettorie dei personaggi femminili? Il precedente Film Seminar della Bibliotheca Hertziana ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando la messa in scena del rapporto tra donne e spazio urbano nell’Italia a cavallo tra dopoguerra e boom economico. Quest’anno, ci proponiamo viceversa di riflettere sul lavoro femminile contemporaneo concentrandoci sul ruolo della voce. Dall’attenzione alla spazialità, l’enfasi si sposta ora sulla dimensione atmosferica, legata radicalmente al tema della voce (il vocabolo tedesco per voce è Stimme, mentre l’atmosfera è Stimmung). Parallelamente, dal focus esclusivo sul contesto nazionale, le condizioni attuali obbligano ad ampliare lo spettro d’analisi in direzione transnazionale. In Due giorni, una notte (Jean-Pierre e Luc Dardenne, Belgio 2014), Sandra è una lavoratrice di fabbrica costretta a perorare porta a porta la propria causa presso i suoi colleghi per evitare il licenziamento. In Tutta la vita davanti (Paolo Virzì, Italia 2008), con il suo lavoro di telefonista in un call center, Marta è una delle prime incarnazioni cinematografiche del precariato contemporaneo. In Her (Lei, Spike Jonze, USA 2013), Samantha è la voce di un’intelligenza artificiale, il cui lavoro di seduzione e cura si svolge sullo sfondo di un paesaggio urbano che sembra l'hardware di un computer. Obiettivo del seminario è ragionare sul modo in cui diverse tradizioni estetiche e diverse configurazioni di genere (cinema sociale, commedia all’italiana, fantascienza) mettano in scena la progressiva smaterializzazione del corpo femminile, come sintomatica di implicazioni più ampie legate alle metamorfosi del capitalismo contemporaneo.
WORKSHOP E CICLO DI FILM SEMINAR: Voci al lavoro: identità femminile e metamorfosi del capitalismo nel cinema contemporaneo
30.06.2025 PROGRAMMA DEL WORKSHOP
09.30 BENVENUTO
Tanja Michalsky (BHMPI), Malvina Giordana (BHMPI), Lorenzo Marmo (Università Roma Tre).
10.00-11.00
Maria Elena D’Amelio (Università degli Studi della Repubblica di
San Marino), Voci in
lotta: lavoro femminile e resistenza nel cinema europeo contemporaneo.
A
partire dai film Nome di donna (Giordana 2018) e Full
Time - Al cento per cento (Gravel 2021), il mio intervento vuole
esplorare i modi in cui la voce femminile —intesa sia come espressione
individuale sia come strumento collettivo di resistenza—diventi centrale nella
narrazione della difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia nel mondo del
lavoro contemporaneo. Attraverso interventi e materiali audiovisivi
selezionati, il mio intervento favorirà una discussione aperta sul ruolo delle
immagini cinematografiche, del corpo e della voce attoriale femminile nel
definire agency, ribellione e costrizioni del ruolo delle lavoratrici madri in
epoca neoliberista.
Discussant: Lorenzo Marmo (Università
Roma Tre)
11.00-12.00
Francesco Sticchi (Oxford
Brookes University), Dalla
Girlboss al Divenire-Classe: Tendenze e Conflitti nell’Economia degli Affetti
del Fascioliberismo.
Ruolo e
complicità del femminismo liberal all’interno della macchina neoliberale
sono oggetto di accesi dibattiti (si vedano Cooper, 2017; Fraser, 2022; Gago
2020), vedendo talvolta persino la cooptazione di alcune istanze di
emancipazione per il rafforzamento e rinnovo di prassi e forme del pensiero
autoritario contemporaneo (Farris, 2019; Rottenberg, 2018). Innumerevoli
girlboss, o donne in grado di emanciparsi attraverso l’empowerment economico,
la professionalità, lo spirito d’iniziativa, e le proprie qualità individuali,
affollano i nostri schermi e testimoniano tale problematica contiguità. In
un’epoca di policrisi, e del disfacimento completo del mito della mobilità
sociale, alcuni di questi personaggi femminili arrivano addirittura a ricoprire
un ruolo di comando con sadico cinismo. La voce arguta e suadente di Rosamund
Pike (Marla) in I Care a Lot (2020), o quella di Jessica Chastain in Molly’s
Game (2016), diventano forme emblematiche di questo ulteriore
incattivimento competitivo. Tuttavia, altre voci complicano e contrastano la
supposta unanimità corale di donne al lavoro nel cinema contemporaneo: dal
quasi mutismo di The Assistant (2019), passando per la tormentata
insofferenza di Emily the Criminal (2023), fino ai continui salti
umorali del recente Anora (2024) ci troviamo di fronte ad una rinnovata
complessità affettiva che, oltre a fungere da spia di profondi cambiamenti
sociali, rivela anche il risveglio di una voce pensata sopita: quella di una
classe in divenire.
Respondent: Malvina Giordana (MPI)
12.00-12.30 CAFFÈ
12.30-13.30
Danielle Hipkins
(University of Exeter), Digital teen sex work on screen.
A number of recent films and TV shows incorporate the digital dimension
of Gen Z lives into narratives of young women’s entry into sex work,
including Youtopia (Carboni,2018); Baby (Netflix,2018-2020); Euphoria (HBO,
2019-). These representations mediate anxieties about new agency offered by
digital technologies, whilst also highlighting the further reduction of the
female body to pixellated and plastic image. In this paper I will examine what
happens to the girls’ voices in this process, highlighting how they struggle to
be heard above the noise of male desire and moral panic.
Discussant: Ilaria A. De Pascalis (Università Roma Tre)
13.30-14.30 PRANZO
14.30-15.30
Carlo Ugolotti (Università
di Parma), X-factors:
soundscape dello showbusiness nella trilogia X di Ti West.
La
trilogia X di Ti West, composta da X (2022), Pearl (2022) e MaXXine
(2024), ripercorre sotto il segno dell’horror l’evoluzione del cinema (delle
sue pratiche produttive, industriali e delle sue trasformazioni tecniche) dagli
anni ’20 agli anni ’80. Adottando una protagonista ricorrente (Mia Goth) ma
calandola in diversi ruoli, questa saga si propone come un testo camaleontico
che, a seconda dell’ambientazione, adatta formato, stile e soluzioni narrative
aderendo in modo mimetico alla “stagione cinematografica” a cui fa riferimento
ogni suo capitolo: lo slasher e il porno anni ‘70 per il primo film, il musical
in technicolor di ambientazione rurale per il secondo e il murder thriller televisivo
anni Ottanta per il finale. Riflettere sulla resa cinematografica della
voce della (delle) protagonista, mutevole come i film stessi, vuol dire operare
un’analisi di come West abbia interpretato anche attraverso il soundscape
non solo la storia del cinema (emulando le risorse espressive dei periodi
rappresentati) ma anche la pratica lavorativa della performer dello show-buisness.
Il tema centrale di X infatti è il prezzo della celebrità e in ogni
episodio Mia Goth è costretta a scontrarsi con le difficoltà del mondo dello
spettacolo, che possono culminare nell’omicidio. In una crasi tra il backstage
film (sottogenere del musical) e l’horror, questa saga permette di vedere
come la concretizzazione sonora nei tre film sia anche una riflessione sulle
trasformazioni dell’industria cinematografica e del posizionamento della
lavoratrice all’interno di quest’ultimo. Inoltre i riferimenti
metacinematografici, permettono negli inserti del “film dentro il film” di
analizzare come la voce venga resa nei singoli generi di afferenza (horror,
porno, musical, thriller) attraverso un percorso di rielaborazione
autocosciente del linguaggio filmico stesso.
Discussant: Andrea Gelardi (MPI)
15.30-16.30
Alma Mileto (Sapienza Università di Roma), "Io
multiplo". Voci femminili al lavoro nell'immedesimazione con l'altro
da sé.
Le voci femminili del documentario si manifestano il più
delle volte come la «coscienza eterogenea di un sé che è sempre anche
altro» (Stella Bruzzi), un “io multiplo” i cui confini egocentrici di
un’identità singolare si slabbrano in favore di una compromissione con una
materia ad esso estranea. La voce fuori campo femminile vive cioè un
continuo moto di «possessione e spossessione» (Adriana Cavarero) della propria
identità, proiettando la propria storia su materiali altrui o ritrovando in
questi ultimi il racconto differito della propria memoria o di un profilo
soggettivo in cui sceglie di riconoscersi.
Il rapporto tra fuori campo e dentro il campo riguarda
spesso una identificazione che parte da un'immersione materiale della voce
nelle immagini: per questo il tema del lavoro rappresenta un fecondo
trait d'union tra le prestazioni dell'elemento vocale e il contenuto del
piano visivo, come se la prassi del racconto in off si riconoscesse nel piano
visivo tanto più quando questo ospita a sua volta un evidente piano pratico
dell'azione. Tra i possibili esempi filmici di età contemporanea: Les
glaneurs et la glaneuse (2000) di Agnès Varda, tutto costruito a
partire da una riflessione sulla similitudine tra il “glanage” dei
coltivatori di patate e quello che lo “sguardo vocale” della regista opera
sulle immagini; Triangle (2009) di Costanza
Quatriglio, in cui l'incendio del 1911 nella fabbrica tessile Triangle di
New York e il crollo di un edificio industriale in cui si producono
confezioni nel 2011 a Barletta si incontrano ripetutamente a partire dalle
testimonianze vocali delle operaie pugliesi montate sui repertori degli anni
dieci; Spira Mirabilis (2016) di Massimo D'Anolfi e Martina
Parenti, in cui la dimensione dell'"etere" legata alla parola
pronunciata dall'attrice Marina Vlady fa da "mirabolante" connettore
ai quattro quadri narrativi basati sugli elementi naturali (terra, acqua, fuoco
e aria) costruiti a partire da quattro diversi mestieri, tutti devoti ad un
certo carattere artigianale della professione.
Discussant: Arianna Vergari (Link Campus University)
16.30-17.00 CAFFÈ
DISCUSSIONE FINALE
PROGRAMMA DEL CICLO DI FILM SEMINAR
Si tratta di una serie di seminari di approfondimento organizzati in forma di dibattito a partire dall’introduzione al film la sera precedente. Si lavorerà a partire da una selezione di tre film, facendo riferimento a un corpus più ampio con cui poter dialogare.
16.4.2025 Voci al lavoro I: Deux jours, une nuit (Jean-Pierre
e Luc Dardenne, Belgio 2014), Villino ore 18.00 - 20.00
17.4.2025 Discussione in Sala riunioni, ore
10.00-12.00
14.5.2025 Voci al lavoro II: Tutta la vita
davanti (Paolo Virzì, Italia 2008) Villino ore 18.00 - 20.00
15.5.2025 Discussione in Sala riunioni, ore
10.00-12.00
10.6.2025 Voci al lavoro III: Her (Spike
Jonze, USA 2013), Villino ore 18.00 - 20.00
11.6.2025 Discussione in Sala riunioni, ore
10.00-12.00
30.6.2025 International Workshop: Voci al lavoro: identità femminile e metamorfosi del capitalismo nel cinema contemporaneo
Organizzazione scientifica: Tanja Michalsky, Malvina Giordana, Lorenzo Marmo