Dipingere e diffondere il dissenso: il Realismo Sociale americano e la sua ricezione in Italia (1954–1973)
Gianlorenzo Chiaraluce, Ph.D.
Il progetto indaga la diffusione e la ricezione della pittura realista sociale americana in Italia tra il 1954 e i primi anni Settanta, un periodo di profondi sconvolgimenti politici e culturali in entrambi i Paesi. L’analisi si concentra sul ruolo della critica d’arte e su alcuni casi esemplari, con particolare attenzione all’ambiente romano e alle attività delle gallerie private. Tra i quesiti che orientano la ricerca: in che modo il Realismo Sociale americano differiva da quello italiano? In quale misura influirono contesti politici come il maccartismo negli Stati Uniti o i movimenti di sinistra in Italia? Che ruolo giocarono l’attivismo politico, il femminismo e la lotta di classe nello scambio transatlantico di idee? Il progetto esamina inoltre le modalità con cui gli artisti si schierarono a fianco di comunità subalterne, facendo dell’arte uno strumento di giustizia sociale. Uno degli obiettivi principali è individuare figure e istituzioni, su entrambe le sponde dell’Atlantico, che contribuirono a delineare una contro-narrativa dell’arte americana. In un contesto cronologico segnato dal primato dell’Espressionismo Astratto e, successivamente, della Pop Art e del Neo-Dada, il Realismo Sociale affermatosi negli anni Trenta appariva infatti sempre più marginalizzato, ma ancora prolifico. Pertanto, lo studio si propone di mettere in luce scambi e allineamenti ideologici poco noti, offrendo ulteriori prospettive sui fattori socio-politici che hanno plasmato l’arte del dopoguerra e interrogando le narrazioni consolidate relative alla ricezione dell’arte statunitense in Italia.