Nostalgia, fascinazione, orgoglio. Il paesaggio libico nelle immagini e nei racconti della “Quarta sponda” durante gli anni Trenta
Virginia Magnaghi, Ph.D.
Grazie al supporto della Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Virginia Magnaghi sarà impegnata in un progetto di ricerca dedicato a come gli Italiani rappresentarono la Libia, e in particolare il paesaggio libico, naturale e costruito, durante gli anni Trenta. Il progetto poggia sull’analisi comparativa di molti materiali diversi: su fotografie e cartoline, dipinti a muro e quadri da cavalletto, filmati, disegni, pubblicità, ma anche – e ugualmente importanti – su fonti scritte come libri, articoli, diari e lettere. I protagonisti principali di questo studio sono dunque quegli intellettuali italiani – perlopiù scrittori, pittori, giornalisti, critici d’arte – che negli anni del fascismo ebbero un ruolo chiave nell’operazione culturale che il regime orchestrò per narrare la Libia agli italiani.
Più in generale, questo progetto si fonda sull’idea di continuare a studiare il paesaggio come strumento metodologico essenziale quando si voglia provare a intersecare i temi dell’autorappresentazione, dell’identità e della sua negoziazione, del colonialismo e del razzismo, poiché è proprio nella rappresentazione del paesaggio che tutti questi temi possono sedimentare, concatenarsi e trovare spazio.