Fritz Berthold Neuhaus: un artista viaggiatore nelle collezioni del Museo delle Civiltà di Roma
Research Seminar
- Evento pubblico senza registrazione
- Datum: 25.06.2025
- Uhrzeit: 11:00 - 13:00
- Vortragende: Giuliana Tomasella
- Ort: Villino Stroganoff, Via Gregoriana 22, 00187 Roma e online
- Kontakt: freiberg@biblhertz.it

All’interno delle collezioni del Museo delle Civiltà di Roma, spicca il corpus di ben 44 dipinti del pittore tedesco Fritz Berthold Neuhaus, uno dei più cospicui tra quelli provenienti dall’ex Museo coloniale. Neuhaus, tra la seconda metà degli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta si è recato prima in Libia e poi in Somalia, con l’avallo e la protezione del governo italiano, per dipingere paesaggi e città delle colonie italiane. Le sue opere sono state ospitate con larghezza in rassegne sia collettive che monografiche e sono poi entrate nelle collezioni del Museo coloniale grazie ad acquisti governativi o a donazioni da parte dell’artista. Uomini politici e critici gli hanno riservato un trattamento particolarmente benevolo, considerandolo una sorta di italiano d’adozione.
Eppure, nonostante il favore di cui godette tra la seconda metà degli anni Venti e gli anni Trenta, scarse sono le notizie che lo riguardano e la ricostruzione della sua carriera non è facile. Mettendo a confronto i dipinti antecedenti agli anni Venti con i lavori successivi, si coglie un brusco passaggio da una solarità mediterranea ad atmosfere cupe e quasi minacciose, a paesaggi inquietanti dai quali la figura umana è completamente bandita.
L’intervento vuole presentare i risultati della ricerca fin qui emersi, con particolare riferimento al rapporto di Neuhaus con protagonisti della politica coloniale, come Maurizio Rava, governatore della Somalia dal 1931 al 1935, e al ruolo rivestito dalla moglie dell’artista, Virginia Neuhaus, autrice di un libro illustrato, Nella più lontana terra dell’Impero (1937), in cui il racconto di viaggio si intreccia con l’epopea dell’artista.
Giuliana Tomasella è professoressa ordinaria di Museologia, Critica d'Arte e Restauro presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Padova. I suoi studi si sono concentrati sui rapporti tra arte e politica durante il fascismo, sull'origine della storia dell'arte come disciplina autonoma e sullo studio del dibattito artistico nelle riviste del Novecento. Negli ultimi anni ha indagato il ruolo dell'arte a sostegno del colonialismo. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo Esporre l'Italia coloniale. Interpretazioni dell'alterità (2017), Art and Colonialism: the ‘Overseas Lands’ in the History of Italian Painting (1934-1940) (“Predella journal of visual arts”, 2020 Ha. curato, con Julien Bobineau, gli atti del convegno internazionale tenutosi a Würzburg su Colonial Objects and Bodies in Europe. New challenges and perspectives on the decolonization of cultural heritage (2024). Attualmente è P.I. del Progetto Nazionale Prin dedicato a COnstruction and DEconstruction of Colonial Imagery in 20th-century Italy: cultural heritage and forms of representation – CODEC.
Il link per seguire l'evento anche online sará presto pubblicato: QUI
Organizzazione scientifica: Carmen Belmonte (Research Unit: Decolonizing Italian Visual and Material Culture