Il Medioevo borbonico: Architettura neo-medievale e la politica del Risorgimento

Tommaso Zerbi, Ph.D.

Partendo dall’assunto di una potente rinascita del gotico come reazione alle scosse dell’Età delle Rivoluzioni, il progetto esplora l’interazione tra architettura, crisi politica e la ricezione, rielabo-razione ed utilizzo del medioevo nel Mezzogiorno italiano sotto il dominio dei Borbone. Spazian-do dal Regno di Napoli e il Regno di Sicilia nella seconda metà del XVIII secolo fino al tramonto del Regno delle Due Sicilie nel 1861, suggerisce che la retorica medievalista e l’immaginario neomedievale espressero valori cruciali nell’esercizio e nella normalizzazione del potere in un’epoca di sfide per il modello monarchico. Esamina il contributo dell’architettura neomedievale all’agenda reazionaria e, a sua volta, le dinamiche politiche sottese alla plasmazione del revivali-smo medievale. Lo studio mira a contrastare la marginalizzazione dell’architettura neomedievale del Sud Italia nelle storie dell’arte e dell’architettura, offrendo un’interpretazione che riconosca la sua matrice culturale. Prende in considerazione sia architetture ecclesiastiche che secolari, perma-nenti o effimere, indagando l’evolversi della tensione tra reazionismo e medievalismo in relazione alla prima e alla seconda Restaurazione borbonica e alla Rivoluzione siciliana. I casi studio inclu-dono la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caserta (c. 1801–1805), il padiglione napoletano per il matrimonio di Ferdinando II con Maria Cristina di Savoia e la ridefinizione della Chiesa di San Francesco a Gaeta, commissionata dopo il soggiorno di Pio IX nella città (1848–1849).

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