Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell'arte
La prima guerra mondiale e gli anni Venti (1914–1927)
Roma, 17 ottobre 1930, terrazza sul tetto di Palazzo Zuccari. In piedi: Dr. Erich Wiese, direttore del Schlesisches Museum der Bildenden Künste di Breslau, Dr. Ludwig Schudt (responsabile biblioteca), Dr. Victor Fleischer, Dr. Werner Körte (2. assistente), Dr. Hans Posse (direttore della Dresdener Galerie), Dr. Harald Keller (borsista), Dr. Fritz Baumgart (1. assistente), Dr. Rudolf Wittkower (Bibliotheca Hertziana). Seduti: Dr. Wolfgang Friedrich Volbach (Berlino), Ernst Steinmann, Emil Waldmann, Prof. Alfred Körte (Lipsia, padre di Werner Körte), Dr. Johannes Wilde (Vienna), [Heinrich] Richard Hamann (Marburg).
Roma, 17 ottobre 1930, terrazza sul tetto di Palazzo Zuccari. In piedi: Dr. Erich Wiese, direttore del Schlesisches Museum der Bildenden Künste di Breslau, Dr. Ludwig Schudt (responsabile biblioteca), Dr. Victor Fleischer, Dr. Werner Körte (2. assistente), Dr. Hans Posse (direttore della Dresdener Galerie), Dr. Harald Keller (borsista), Dr. Fritz Baumgart (1. assistente), Dr. Rudolf Wittkower (Bibliotheca Hertziana). Seduti: Dr. Wolfgang Friedrich Volbach (Berlino), Ernst Steinmann, Emil Waldmann, Prof. Alfred Körte (Lipsia, padre di Werner Körte), Dr. Johannes Wilde (Vienna), [Heinrich] Richard Hamann (Marburg).
Lo scoppio della guerra nel 1914 portò alla chiusura temporanea dell'istituto e alla sua confisca da parte dello Stato italiano nell'anno successivo. Il 15 aprile 1920 la Bibliotheca Hertziana fu riaperta, anche se la confisca venne revocata solo nel 1927. All'inizio degli anni Venti l'inflazione aveva ridotto drasticamente il patrimonio originario della fondazione e, sebbene la Società Kaiser Wilhelm e il Ministero degli esteri contribuissero al bilancio dell'istituto, la crisi economica mondiale portò inevitabilmente ad un ulteriore deterioramento della situazione finanziaria. Nonostante ciò, tuttavia, nel 1920 fu possibile nominare Ludwig Schudt primo bibliotecario scientifico. Oltre al direttore e al portinaio, quindi, Schudt divenne il terzo dipendente del piccolo istituto.