La rappresentazione italiana della Biennale di Venezia alla Biennale di San Paolo, dal 1951 al 1973

Dr. Marina Barzon Silva

Questo progetto di ricerca analizza la rappresentanza artistica italiana alla Biennale di San Paolo tra il 1951 e il 1973. L’ispirazione diretta per la fondazione della Biennale di San Paolo fu la Biennale di Venezia; tuttavia, a differenza della sua controparte italiana, l’evento brasiliano fu un’iniziativa privata, promossa dall’imprenditore Francisco Matarazzo Sobrinho, detto Ciccillo. Il periodo di riferimento è stato determinato dalla coincidenza tra la fine della presidenza di Ciccillo dell’istituzione di San Paolo e la responsabilità diretta della Biennale di Venezia nella selezione e nell'organizzazione della partecipazione nazionale italiana, ruolo che terminò con la sua stessa ristrutturazione istituzionale nel 1973.

Un novità fondamentale che questa ricerca propone in un contesto internazionale è un cambiamento di prospettiva: piuttosto che concentrarsi esclusivamente su come i circoli artistici del “Primo Mondo” percepivano l’arte brasiliana, essa considera come i critici brasiliani interpretavano la produzione artistica italiana dell’epoca, analizzando come l’Italia cercasse di forgiare la propria immagine culturale in questo centro artistico emergente e come esercitasse la propria influenza attraverso la Biennale di San Paolo, che ha svolto un ruolo fondamentale nel consolidamento dell'arte moderna brasiliana.

Utilizzando questo caso di studio, la ricerca esamina i meccanismi della diplomazia culturale e del soft power nelle relazioni italo-brasiliane del dopoguerra. Inoltre, rivela il ruolo centrale della Biennale di Venezia nella creazione dell’identità artistica internazionale dell’Italia, in particolare nel contesto brasiliano. Questa ricerca contribuisce in ultima analisi a un dibattito più ampio sulle reti artistiche transnazionali e sulla diplomazia culturale durante la metà del XX secolo.

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