Contesti mondiali dell'arte italiana
Questo campo di ricerca intende studiare le esportazioni culturali artistiche e gli imperialismi dell'Italia dalla prima età moderna alla modernità in una prospettiva postcoloniale.

La classica immagine dell'Italia, fondata sul concetto di "Rinascimento", che ha in buona parte contribuito all'eurocentrismo, deve essere integrata da un ulteriore aspetto, che consideri le norme estetiche anche come risultato di uno sbilanciato processo di mediazione.
Questo campo di ricerca dedicato all'Italia in un contesto globale mira a dare un nuovo accesso all'arte italiana, spostando l'interesse principale sugli sviluppi artistici registrati al di fuori della penisola italiana e dei suoi centri urbani. Tale priorità tematica mette in discussione il paradigma sull'importanza dei centri artistici e la successiva ricezione delle loro rivoluzionarie innovazioni nelle periferie subordinate, proponendo piuttosto un'immagine pluralista che tende a una comprensione globale. Al centro si colloca l'America Latina e i suoi idiosincratici modi di reinventare il Barocco. La Roma dell'età moderna, con la Chiesa e gli ordini, è considerata il centro di un'evangelizzazione e colonizzazione estetica del Nuovo Mondo. Questo relativizza l'attuale storiografia ibero-centrica e, guardando ai processi di mediazione e traduzione a Roma e nelle colonie iberiche, complica la prospettiva eurocentrica. La sezione si riallaccia con il suo nucleo tematico a pregressi studi condotti sulle interazioni tra Roma e il Vicereame del Perù nel XVII secolo, nonché sull'aggiornamento e rinnovamento latino-americano della teoria dell'arte e della storiografia in lingua tedesca nel XX secolo.
Rispetto al ventennio fascista, invece, la sezione analizzerà gli aspetti imperialisti dell'architettura, dell'urbanistica e dell'arte moderna nei territori occupati dall'Italia. Grazie a un raffronto con i regionalismi in altre nazioni più giovani come il Brasile o l'Argentina, che lottarono contro un 'neocolonialismo' modernista occidentale, l'architettura coloniale fascista può essere vista al pari delle costruzioni regionaliste degli altri. D'altro canto è possibile elaborare un'immagine più complessa dei modernismi globali quale contributo a una geografia politica dell'arte.